giovedì 18 ottobre 2007

Open source?

Ma no non mi distraggo mica!!
Ho 100.000 (centomila) motivi per non distrarmi.
Quale sarà la mia meta? Basta aspettare. Non vi preoccupate non manca molto ... prima di natale sarà scritto.
Stavo traversando alcuni siti e facendomi una "rassegna stampa" onesta.

... e poi dice che uno si butta a sinistra ... (totò)

Accesso vietato ai documenti di Italia.it: una sconfitta per la legge Stanca?

Su webimpossibile un post da imparare a memoria.


Abstract


L'appello di Scandaloitaliano affinché fossero resi pubblici i documenti di gara relativi alla realizzazione del portale Italia.it è respinto dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La motivazione addotta dalla Commissione pone una seria ipoteca sulla possibilità di una analisi obiettiva del livello di attuazione della legge sulla accessibilità informatica, nella misura in cui impedisce di verificare il rispetto dell'articolo 4, che sanziona con la nullità i contratti che non prevedano il rispetto dei ventidue requisiti tecnici. .... (continua)

Rutelli dice che ...

... forse Italia.it sarà meglio chiuderlo.
Ma la collana ha ancora tante perle da infilare ...
Mi sembrerebbe sciocco costringere il Vice Presidente del Consiglioa prendere sempre le distanze. Certe cose vanno risolte alla radice.
Attendo con grande fiducia!

Open Source ...

... In tale ottica, il Ministero per l’innovazione e le tecnologie ha emanato la direttiva del 19 dicembre 2003 “Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni” (G.U. del 7 febbraio 2004), con la quale si invitano le pubbliche amministrazioni a “tener conto della offerta sul mercato di una nuova modalità di sviluppo e diffusione di programmi informatici, definita “open source” o “a codice sorgente aperto”. L'inclusione di tale nuova tipologia d'offerta all'interno delle soluzioni tecniche tra cui scegliere, contribuisce ad ampliare la gamma delle opportunità e delle possibili soluzioni, in un quadro di equilibrio, di pluralismo e di aperta competizione”. L’obiettivo di tale iniziativa è quello di promuovere l’interoperabilità tra i diversi sistemi informatici della pubblica amministrazione ed evitare che i sistemi informatici siano dipendenti da un unico fornitore o da un’unica tecnologia proprietaria.

Vedi anche WikiPedia ...

(tratto da http://www.otebac.it/cose.html)

lunedì 15 ottobre 2007

Sul restauro virtuale ...

Questo intervento è pubblicato nel Forum Conservazione e Restauro nel tema " RESTAURO VIRTUALE: workinprogress ". In fase successiva ho deciso di lasciare sul forum poco più di un link per evitare un inutile alluvione di parole nel luogo sbagliato.
l
Penso sia utile leggere su quel forum tutto lo svolgimento dei fatti ... e farsi un idea precisa.

Non mi interessano polemiche personali ne attraverso queste ritengo di poter rivendicare la mia esistenza... I testi (e le date) sono reperibili in buone biblioteche.

Utile a proposito credo sia il Contributo di Carlo Federici "Qualche chiosa al restauro cosiddetto "virtuale" pubblicato sul numero 43 di Kermes (luglio-settembre 2001). E' detto nel corpo dell'articolo che "poichè di questo tema mi ero occupato già un paio d'anni fa, utilizzerò gran parte delle argomentazioni che ho impiegato in una breve nota pubblicata nella "Gazette du livre mèdièval" n.34/1999 pp.49-52, dal titolo "Restauro tradizionale e restauro virtuale come "divergenze parallele"".
Diciamo anche che di restauro virtuale tratta anche Cesare Chirici in "Il restauro virtuale: più vero del vero (Parol on line - maggio 1999 - rivista on line dell'Università degli studi di Bologna).
In entrambi i casi, mi pare si discute piuttosto chiaramente del valore stesso del termine restauro virtuale attribuendo a questa tecnica d'intervento valore di modello, tecnica diagnostica, comunque non quella di restauro. E' proprio Federici a definire (siamo nel 1999) il restauro virtuale come un ossimoro.
La discussione su questi termini, in altre parole è stata intensa e tracce se ne trovano già nel 1996 quando Mediamente (la trasmissione di Carlo Massarini) intervistava la restauratrice Debora Papetti sul tema "Restauro e tecnologie digitali".
Il rapporto tra l'informatica applicata e le tecniche di restauro e la conservazione del bene culturale in genere è tema amplio e meritevole di approfondimenti.
Su queste cose, credo valga la pena di discutere.

ps. su alcune cose meglio non esprimermi.
ps2. a proposito di soldi ... questa fa proprio ridere! Ed è difficile immaginare quanto!
Anzi se qualcuno mi assoldasse nel proprio ufficio stampa sono sin d'ora disponibile.
ps3. di questo forum non sono moderatore ne socio. Mi pare, in ogni caso un errore piuttosto grossolano questo ping-pong che nulla risolve.

Per altro occorre sottolineare come l'articolo di Carlo Federici nasca come considerazioni critiche a seguito della partecipazione dello stesso a Convegno Oltre il visibile: “restauro fisico” per conservare e “restauro virtuale” per valorizzare: una metodologia in evoluzione, tenutosi a Roma presso il Teatro dei Dioscuri il 19 aprile 1999 nell'ambito della Prima settimana della Cultura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Ufficio Centrale per i Beni Librari, le Istituzioni Culturali e l’Editoria.

Un articolo di
Daniela MOSCHIN: Restauro 'fisico' per conservare e restauro 'virtuale' per valorizzare si trova sul numero 3 del 1999 (maggio/giugno) della rivista "I Beni culturali" edito dalla BetaGamma editrice ...

Web 2 e strumenti collaborativi

Web 2.0 e strumenti collaborativi: hanno un senso per i Beni Culturali e la formazione?

Un seminario di Rinascimento Digitale. On line gli interventi

 
BlogItalia.it - La directory italiana dei blog

Questo blog non è un essemmesse!